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Fu la matrigna che il giorno dopo, alla fine del pranzo, mi disse:
— Senti, Denza. Ci sarebbe un partito per te; però non è brillante.
Il babbo era presente, ma leggeva un giornale per dimostrare che voleva rimanere estraneo a quella proposta. Io domandai molto agitata:
— Chi è?
— Un notaio di Vercelli, che viene a stabilirsi a Novara.
Fin qui non c’era nulla di male; ma ci doveva essere. Domandai ancora:
— Vecchio?
— No... Quarant’anni —. Stavo per dire che mi pareva vecchio. Ma mi ricordai che ero matura, e dissi invece, cercando ancora il male che non stava nell’età:
— È molto povero?
— Tutt’altro, è agiato. E venendo qui entrerà come socio nello studio del notaio Ronchetti.