Pagina:Torriani - Un matrimonio in provincia, Milano, Galli, 1885.djvu/42

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Però, alla lunga, quell’ammirazione di passaggio, e di gente ignota, mi venne a noia, o almeno non mi commosse più. Ero impaziente che la Titina trovasse marito, per potermi vestire come le altre ragazze della mia età. Ero vicina ai diciassette anni. Non potevo star tutta la vita coi piedi fuori dalle gonnelle e pettinata da collegiale perchè mia sorella non era maritata. Tanto più dacchè la matrigna aveva detto che, vestita a modo, in otto giorni, avrei trovato marito. Ed io in quella casa brutta con quelle abitudini laboriose e casalinghe e quell’uggioso marmocchio sulle spalle, colla sua faccina vecchia da figlio di vecchi, mi struggevo di maritarmi.

Fin allora avevo sempre dormito beatamente le lunghe nottate, andando a letto appena mi mandavano in camera, sovente senza neppur accendere il lume, scambiando poche parole colla Titina nello svestirmi, già