Pagina:Torriani - Un matrimonio in provincia, Milano, Galli, 1885.djvu/64

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ne potevo liberare un minuto; che ero stufa di lavarlo, vestirlo, dargli la pappa, e, peggio di tutto, portarlo in giro per le strade dove tutti mi guardavano e ridevano...

La Maria disse:

— Sei come la Margherita del Fausto —. E si mise a recitare, pian piano, in cadenza:

Tanto che da me sola fui costretta
A tirarmela su, la bamboletta.
. . . . . . . . . . . . . . .
                         La piccola culla
Stavami nella notte accanto al letto...
. . . . . . . . . . . . . . .
Darle ber, collocarmela vicina
Dovea per acquetarla, o dal piumaccio
Balzar quando vagiva...
. . . . . . . . . . . . . . .
E poi di gran mattina,
Correre al lavatoio, indi al mercato,
E dal mercato al focolare...

La grande analogia fra quei versi e la mia situazione, vinse un momento la mia