Pagina:Torriani - Un matrimonio in provincia, Milano, Galli, 1885.djvu/65

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impazienza e mi forzò all’attenzione. La Titina poi, si divertì molto di quella poesia che pareva fatta per noi, e domandò:

— Ma sei tu che inventi questa poesia?

La Maria rise, e rispose con aria importante:

— Che! Ti pare ch’io sappia far versi? È il discorso che fa la Margherita con Fausto. Parla della sua sorellina.

— Come? Quella signorina vestita di bianco con quel grande strascico, sfaccendava così?

— Sono le prime donne che si vestono da signora. Ma la Margherita è una contadina...

E tornò a recitare:

... Serva non abbiamo; io cuoco,
Spazzo, cucio e lavoro di calzetta...

La Titina batteva le mani per l’allegria, rideva forte, e gridava:

— Oh Dio! Come noi! Ma senti, Denza! Fa come noi quella bella signora!