Pagina:Torriani - Un matrimonio in provincia, Milano, Galli, 1885.djvu/66

Da Wikisource.

— 64 —


Io risposi guardando fissa la Maria:

— Sì, ma lei aveva Fausto per raccontargli le sue noie, e noi non l’abbiamo.

La Titina, scandolezzata, mi fece il solito rimprovero, molto severamente:

— Sei proprio matta! Guarda se son cose da dire!

Io, per altro, ero risoluta a far parlare la Maria ad ogni costo. Con una sfrontatezza che mi stupisce ancora a ripensarci, dissi:

— Cioè; io forse l’ho il Fausto; ma non lo conosco.

Mi toccò un altro rimprovero della Titina.

— Hai il Fausto? Ma ne hai più di grullerie da dire? Stai zitta; fai il favore!

Ma ormai ero lanciata, e le risposi insolentemente ridendo:

— Stai zitta tu; tu non sai. Di’, Maria, l’hai più visto il mio Fausto grasso, che mi guardava in teatro.

La Maria stette un momento incerta, come