Pagina:Torriani - Un matrimonio in provincia, Milano, Galli, 1885.djvu/97

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Un giorno, che ero in casa Bonelli sul balcone, Mazzucchetti si voltò tre volte a guardare in su nel traversare la contrada, e si fermò parecchi minuti prima di voltare la cantonata. La Titina pretendeva, anzi, che avesse fatto col capo un cenno di saluto; ma le cugine non lo ammisero perchè «le signore si salutano togliendosi il cappello, e non con un cenno».

Una sera, uscendo di casa sul tardi, col babbo, sul finir dell’estate, lo trovammo fermo dinanzi alla nostra porta e solo: questo fu uno dei fatti più importanti, e mi tenne occupata e felice tutto un mese che passai a Borgomanero dalla sorella del babbo, perchè la matrigna trovava che da qualche tempo, non avevo più la mia aria beata e minchiona, e, per conseguenza, avevo bisogno di aria ossigenata.

Laggiù, non avendo nè la Titina nè le solite cugine, con cui parlare del mio amore,