Pagina:Tozzi - Con gli occhi chiusi, Milano, 1919.djvu/158

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da una lettera ricevuta da Rebecca, che Ghìsola era a Firenze da molto tempo, e non più a Radda, prese senz’altro la decisione.

Domenico, che invece aveva subito sperato troppo, avendo apprezzato il suo ritorno spontaneo a Siena, spiegandolo come un ravvedimento mandato da Dio, cercava d’avere piuttosto buone maniere; e gli chiedeva:

— Perchè preferisci stare lontano da me, che sono tuo padre? Dio ti deve toccare il cuore. Non te ne accorgi?

Ma, visto che nè meno ora poteva farsi obbedire, lo lasciò di più; sicuro che il tempo l’avrebbe aiutato.

E Pietro, per scrupolo di coscienza e per sentirsi in diritto di fare il contrario di quello che il padre voleva, si dette a studiare con una soddisfazione prima a lui ignota.

Al seminario si erano sovrapposti i tre anni della scuola tecnica, cambiando tutto: si sentiva proprio un altro, e sul punto di cambiare ancora.

Il suo socialismo doventava, come diceva lui, e com’era di moda, intellettuale. Egli non aveva più la fede con la quale una volta voleva convertire gli altri; ma adoprava la moralità socialista per i suoi sentimenti.

Ora quei tre anni gli parevano rapidi come un giorno solo, perdevano ogni consistenza, anche mentale; come se appena gli avessero dato tempo di respirare.