Pagina:Tozzi - Con gli occhi chiusi, Milano, 1919.djvu/225

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credeva di dover stare a quel modo un tempo indefinibile, forse per sempre.

Pietro e Masa, così intorno a lei, le facevano venire un brivido. E li avrebbe presi a pedate.

Quando Pietro la decise ad alzarsi, dicendole che altrimenti non sarebbe più stata in tempo alla diligenza, ella sentì rientrare la voglia immensa di parlare con tenerezza; e la sua bocca fece una smorfia cattiva ma graziosa.

Si quietò di mano in mano che s’avvicinava al luogo da dove doveva passare la diligenza. Camminava con le gambe che si ripiegavano, lasciando battere ad ogni passo il suo ombrellino da sole sopra un ginocchio. Appoggiata a Masa e a Pietro, prese un’aria di bambina.

Masa pensava ancora agli assalariati e alla casa lasciata aperta; e si volgeva indietro, storcendosi le labbra.

La diligenza tardava. Allora la vecchia, tenendo le mani insieme sul ventre, se ne andò, dopo aver detto:

— Badiamo che tutto finisca bene!

Ma Ghìsola non la salutò nè meno. E si discostò da Pietro, che non smetteva mai di guardarla.

Alle finestre del Palazzo dei Diavoli non c’era nessuno. Prima di giungervi, avevano veduto l’aia di un contadino tutta occupata