Pagina:Tozzi - Con gli occhi chiusi, Milano, 1919.djvu/33

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Una cicala fece uno strido da un pesco, i cui fiori erano mollicci e resinosi: come se avesse sognato.



La farina! Masa sapeva bene quel che è la farina e quanto le costasse; la farina che le si attaccava alle dita, chiusa nella madia con un rispetto quasi fanatico.

Mangiava le fette di pane come un ragazzo di montagna si mette in bocca per la prima volta un pezzo di dolce ed ha paura di finirlo troppo presto. Senza toccarlo con le labbra, tagliandolo a morsi, con un movimento ammodato di tutta la bocca, lo inghiottiva con gli occhi fermi su quello che stringeva tra le dita; con una gamba sopra l'altra.

La farina era lei stessa e tutta la sua famiglia. E Giacco diceva:

— Non siamo fatti di pane anche noi?

E quando ficcava il braccio nudo dentro un sacco di grano, per assicurarsi che non fosse riscaldato, pareva che tutti i chicchi volessero andarglici attorno. Masa gli chiedeva:

— Ci sono entrati i farfallini?

— Sarebbe meglio che si rompessero le costole a te.

Masa arrossiva; ma era contenta.