Pagina:Tozzi - Giovani, Treves, 1920.djvu/12

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pigionali 5


sempre di scuro con una gran rosa chiara sul cappello. Gertrude, in vece, aveva una faccia liscia, e un’aria tra l’idiota e il sinistro; alta, con gli occhi che bisognava dirli verdi; e i capelli gialli. Ma non era cattiva nè meno lei. Del loro tempo passato non esisteva che qualche segno nei ricordi; anche la tomba del marito di Marta era doventata sempre più invisibile, con una pietra dove non leggeva più nessuno, sotto i folti ciuffi d’erba grassa e lustra. E quand’era piovuto, l’acqua ci lasciava sopra le foglie dei cipressi.

Il loro tempo passato s’era staccato tutto da loro; ed elle s’erano avvizzite come se non avessero più potuto riceverne le linfe. Invano avrebbero tentato di riavvicinarcisi.

Ma ora gli anni erano sempre eguali; e tanto l’una che l’altra vivevano soltanto di quel che avveniva durante una giornata. Erano contente che le stesse cose tornassero e di fare sempre gli stessi discorsi; come se li avessero dovuti imparare a mente. Se avessero dovuto esprimere un’idea di più, non sarebbero state capaci. Ecco anche perchè perfino le loro porte si rassomigliavano.