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Pagina:Tozzi - Giovani, Treves, 1920.djvu/156

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il morto in forno 149


Cecco si batteva la testa e rispondeva:

— È vero! È vero!

E tu gira e fai la rota,
e gira gira gira gira!

Quando aveva parlato con il prete, alla prima donna che incontrava diceva:

— Io non ci credo nè alla chiesa nè ai Santi. Non mi riesce a crederci! È colpa mia? Non lo faccio mica a posta! Preferisco un bicchiere di vino; se non è annacquato.

E siccome finiva con il metterle le mani addosso, per fare qualche scherzo, la donna si scansava e fingeva di voler chiamare il marito; per mandarlo via.

Ma Cecco se n’andava contento, voltandosi a dietro e mettendo la lingua tra i denti, per scherno. Le donne ci ridevano. Faceva chilometri e chilometri dalla mattina alla sera; finchè non ne poteva più. E i fattori, che l’avevano conosciuto quando faceva il barrocciaio, gli davano sempre qualche soldo o gli regalavano un cencio; ch’egli rivendeva al primo contadino che incontrava. Quand’era solo in mezzo alla strada, qualche volta si fermava: stringeva un