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Pagina:Tozzi - Giovani, Treves, 1920.djvu/286

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l’ombra della giovinezza 279


soltanto di assicurarsi che il fratello non si fosse pentito.

Il signor Luigi cercò di non far vedere come era restato male; e cominciò a parlare subito d’altre cose, raccontando com’era riescito ad avere senza pagare un palco al teatro per la rappresentazione della sera dopo. Egli si raccomandava che Marsilia e Anita si vestissero bene; ma, ogni tanto, taceva vedendo che Marsilia seguitava a piangere e le altre due non potevano dargli retta. Egli era nato disgraziato; e così doveva essere!

Livio trovò il fratello nel tinaio, Gli mise una mano su una spalla e gli disse, benchè si sentisse una tristezza che non sapeva spiegare:

— Rallegrati con me: la tua fidanzata ha pianto, ma non m’ha detto nulla.

— Ha pianto?

Il fratello gli chiese:

— Volevi che ridesse?

— Ma se ha pianto, vuol dire che mi voleva bene! E io mi sono comportato come non dovevo! Se tu fossi stato contento, credi ch’ella sarebbe stata una ragazza come mi ci voleva.