Pagina:Tozzi - Giovani, Treves, 1920.djvu/54

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pittori 47


— Ha smesso di bestemmiare?

Il Bichi gli assicurava che ora non diceva più nè meno una parolaccia. Ma il prete rispondeva:

— Mi dici così perchè io mi ricreda. Ma sono convinto, purtroppo, che sia tardi. I suoi genitori l’hanno avvezzato male. Non gli hanno dato nessuna educazione. Ed ora muore senza sapere nè meno che Dio esiste!

Il Bichi, allora, non sentiva più nessuna antipatia per il Materozzi; anzi, non ascoltava volentieri quel che diceva Don Vincenzo.

Poi, quando esciva per i campi, gli pareva di lasciare dietro di sè una striscia della sua vita e della sua anima; che si cambiavano nelle cose della natura. Qualche volta, quando aveva fatto tutta la scesa del poggetto, la piccia delle campane suonava; e le due voci, diseguali gli ricordavano ch’egli era giovine.

Rientrava in città avendo nell’anima quel suono, come se egli solo ne conoscesse il significato e non lo volesse dire a nessuno. Ma non gli riesciva a ricordarsene più, magari il giorno dopo, quand’era per farsi aprire la porta del Materozzi.