Pagina:Tragedie, inni sacri e odi.djvu/379

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il cinque maggio 349

          55E sparve,1 e i dì nell’ozio
     Chiuse in sì breve sponda,
     Segno d’immensa invidia2
     E di pietà profonda,
     D’inestinguibil odio3
     60E d’indomato amor.

Come sul capo al naufrago
     L’onda s’avvolve e pesa,
     L’onda su cui del misero,
     Alta pur dianzi e tesa,4
     65Scorrea la vista a scernere
     Prode remote invan;
          Tal su quell’alma il cumulo
     Dello memorie scese!5
     Oh quante volte ai posteri
     70Narrar sè stesso imprese,
     E sull’eterne pagine
     Cadde la stanca man!

Oh quante volte,6 al tacito
     Morir d’un giorno inerte,
     75Chinati i rai fulminei,
     Le braccia al sen conserte,7
     Stette, e dei dì che furono
     L’assalse il sovvenir!
          E ripensò8 le mobili
     80Tende, e i percossi valli,
     E il lampo de’ manipoli,
     E l’onda dei cavalli,
     E il concitato imperio,
     E il celere ubbidir.9

85Ahi! forse a tanto strazio
     Cadde lo spirto anelo,10
     E disperò; ma valida

  1. Ei sparve,
  2. invidia,
  3. odio,
  4. misero.... tesa
  5. scese;
  6. volte
  7. consorte
  8. Ei ripensò
  9. obbedir.
  10. anelo;