55E sparve,1 e i dì nell’ozio
Chiuse in sì breve sponda,
Segno d’immensa invidia2
E di pietà profonda,
D’inestinguibil odio3 60E d’indomato amor.
Come sul capo al naufrago
L’onda s’avvolve e pesa,
L’onda su cui del misero,
Alta pur dianzi e tesa,4 65Scorrea la vista a scernere
Prode remote invan;
Tal su quell’alma il cumulo
Dello memorie scese!5
Oh quante volte ai posteri 70Narrar sè stesso imprese,
E sull’eterne pagine
Cadde la stanca man!
Oh quante volte,6 al tacito
Morir d’un giorno inerte, 75Chinati i rai fulminei,
Le braccia al sen conserte,7
Stette, e dei dì che furono
L’assalse il sovvenir!
E ripensò8 le mobili 80Tende, e i percossi valli,
E il lampo de’ manipoli,
E l’onda dei cavalli,
E il concitato imperio,
E il celere ubbidir.9
85Ahi! forse a tanto strazio
Cadde lo spirto anelo,10
E disperò; ma valida