Pagina:Tragedie, inni sacri e odi.djvu/390

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360 il cinque maggio


Tutto ei provò: due secoli
     L’un contro l’altro armato
     Sommessi1 a lui si volsero
     Come aspettando il fato:
     L’ire ei sospese2, e placido
     Si stette3 in mezzo a lor.






     Ei fe’ silenzio e placido4
     S’assise in mezzo a lor.
     Stette, e regnò.
     D’ambi si fe’ signor.

E sparve, e i dì nell’ozio
     Inerte in mezzo all’onda5,

E sparve e i dì nell’ozio
     Chiuse6
     E sparve e chiuse7 i dì nell’ozio
     Chiuse in sì stretta8 sponda

     Segno d’immensa invidia
     E di pietà profonda,
     D’inestinguibil odio,
     E d’indomato amor.

               Di non domabil odio
               E d’inestinto amor9.


Come sul capo al naufrago
     L’onda s’avvolve e pesa,
     L’onda su cui del misero
     Pur dianzi avida10 o tesa
     Scorrea la vista a scemerò
     Prode remote invan11

Tale addensato in cumulo
     Scese sul cor profondo
     Superbo incomportabile

Tal su quell’alma il cumulo
     Delle memorie scese.
     Oh quante volte ai posteri

  1. Repente - Tremanti - Trepidi
  2. E’ fe’ sile... [subito cancellato]
  3. Levossi
  4. immobile - ed arbitro
  5. Questi due versi furono energicamente cancellati.
  6. Tutto cancellato.
  7. Chiuse fu poi cancellato.
  8. sì breve
  9. Questi due versi appaiono scritti dopo.
  10. ardita
  11. Porti d’estranio ciel