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APRILE 1814
22 aprile 1814.
Fin che il ver fu delitto, e la Menzogna
Corse gridando, minacciosa il ciglio:
«Io son sola che parlo, io sono il vero»,
Tacque il mio verso, e non mi fu vergogna.
5Non fu vergogna, anzi gentil consiglio;
Chè non è sola lode esser sincero,
Nè rischio è bello senza nobil fine.1
Or che il superbo morso
Ad onesta parola è tolto alfine,
10Ogni compresso affetto al labbro è corso;
Or s’udrà ciò che, sotto il giogo antico,
Sommesso appena esser potea discorso
Al cauto orecchio di provato amico.
Toglier lo scudo de le Leggi antique
15E le da lor create, e il sacro patto
Mutar come si muta un vestimento;
O non mutate non serbarle, e inique
Farle serbar benchè segrete, e in atto
Di chi pensa, tacendo, al tradimento;
20E novi statuir padri alla legge,
E, perchè amici ai buoni,
Sperderli a guisa di spregiato gregge:
Questi de’ salvatori erano i doni;
Questo dicean fondarne a civil vita;
- ↑ Cfr. Il Conte di Carmagnola, atto I, sc. 5ª: «Ma tra la noncuranza e la servile Cautela avvi una via; v’ha una prudenza Anche pei cor più nobili e più schivi....».