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472 illustrazioni e discussioni, iv


In secondo luogo, i dubbii di Lei nascono dall’essersi egli rifiutato, con un’arguzia evasiva, a «sciogliere un cantico all’urna» del terzo Napoleone. Ma che occorressero misteriose ragioni politiche per indurlo a questo rifiuto, non mi pare probabile, poichè erano sufficienti motivi i suoi ottantott’anni; l’aver egli tralasciato, almeno da una trentina d’anni, di scriver versi; l’essere uno strano titolo per cantare Napoleone III l’aver cantato Napoleone I.

In terzo luogo, finalmente, Ella è resa trepidante dalle parole che il Manzoni scrisse il 25 gennaio 1873, per scusarsi con Giambattista Giorgini dal comporre l’epigrafe su Napoleone III, richiestagli per i funerali in Santa Croce....

Ma a me sembra che gli atti napoleonici, a cui il Manzoni alludeva © che avrebbe voluto distinguere, spiegare, e politicamente giustificare per non doversi ristringere al puro intervento armato del 1859 tante volte e da tanti lodato, non dovessero riguardare nè Nizza, nè Aspromonte, nè Mentana, poichè essi susseguirono l’intervento, non lo «accompagnarono», come il Manzoni ha detto. Evidentemente il Manzoni alludeva alla pace di Villafranca, con la quale Napoleone lasciò inadempita la promessa fatta nel suo proclama, di liberare l’Italia dalle Alpi al mare, e tentò ufficialmente di porre le basi di quella federazione italiana che il Manzoni aborriva. Ecco perchè non mi sembra che i tre dubbii di Lei reggano.

Senonchè il mio sottilizzare sopra le Sue sottigliezze condurrebbe a ben poco, non essendosi mai visto che il suscitare un dubbio sul valore dei dubbii altrui produca una certezza; se non mi servissi di questa mia critica soltanto per appianare la via al documento, dirò così, liberatore.

Che cosa il Manzoni pensasse di Napoleone III dopo Mentana (dopo cioè quel secondo intervento francese che, a quanto mi riferiscono persone più esperte di me nella biografia manzoniana, gli dolse assai; non so poi se facendone egli colpa all’Imperatore, o a’ governanti italiani che per inettitudine e doppiezza ve lo strascinarono per i capelli), che cosa, dico, ne pensasse ancora, ce lo ha detto