Pagina:Tragedie (Pellico).djvu/379

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374 erodiade.

Erode.Olà, Barzane!— Ascolta. È ver? L'esangue
Spoglia della regina?...— Oh raccapriccio!
Oh vittima innocente! Oh d’altra sorte
Degna! — Chi vien?
Erodiade.                                   La testa è di Giovanni!1
La Fanc.Oh spavento!2
Erodiade.                         Vacilli? Oh me infelice! —
Lo spavento l’uccide! — Amata figlia!
La Fanc.Invisibile strale, ahi, m’ha percossa!
Erodiade.Figlia! figlia!— Ohimè, reggersi non puote.
Pallor di morte è sul suo volto; il labbro
Apre, e spenta sua voce è nelle fauci.—
Figlia, ti rassecura; a te le braccia
Materne son difesa. — A chi favello? —
Ad un cadaver ! — Non sarà: svenuta...
Svenuta ell’è:... non posso a quest’orrendo
Castigo rassegnarmi. In vita ancora
Dee ritornare. Ogn’altro amore avanza
Amor di madre. — O fero Iddio! a me tutto
Fuor che la figlia togli. — È vano, è vano!
Immobil... fredda... rigide le membra...
Illividite le sembianze — È morta !
Erode.Scostati: cura di lei s’abbia: forse
Gli spirti suoi ricovrerà.
Erodiade.                                                  T’arretra.
Bugiarda speme accor poss’io? Non vedi
Che inanimata è questa salma?
Erode.                                                            Al crudo
Spettacol ti sottraggi.
Erodiade.                                             Arretra! Orrore
Più della morte mi fai tu. L’infame
Amor che già ci unia sia maledetto!
Tu accumulata sul mio capo hai l’ira
Tremenda del Signor; tu a me rapita
La figlia mia, la mia innocente figlia,

  1. La guardia che ha decollato il santo ritorna colla testa di esso volta in un panno e colla spada insanguinata.
  2. Retrocede e cade a terra.