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Pagina:Tragedie (Pellico).djvu/380

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atto quinto.— sc. ultima 375

A cui fu colpa avermi madre! In tante
Iniquità chi mi sospinse? Iddio
Chi mi trasse a schernir? chi alla secreta
Speranza, che d’Iddio fossero vuoti
E terra e cielo? — Oh me delusa! Ei v’era!
Erode.Deh!...
Erodiade.          Scellerato! non a te spettava
L’insania mia temer? vegliar sui giorni
Di Sefora e Giovanni? a pentimento
Invitarmi, forzarmi, e squarciar pria
Cento volte il cor mio, ch’ogni innocenza
E giustizia immolare?
Erode.                                        Io....
Erodiade.                                                  Della vita
Il libro ecco dispiegasi, e col sangue
Di Sefora e Giovanni Iddio cancella
Eternamente il nome mio.... ed un altro!
D’Erode il nome!
Erode.Oh frenesie! Oh terrore! —
Ahi, lacerarsi con sue mani or tenta!
Soccorriamola.
Erodiade.                                   Erode.... i nostri nomi
Il dito del Signore ha cancellati!