Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) II.djvu/181

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178 ESCHILO


Antistrofe II
Il figliuolo anch’ei di Maia
giunger deve al mio soccorso:
865ei, se vuol, su l’altrui corso
sa spirar prospero vento.
Spesso ei svela eventi incogniti;
poi, col suon d’oscuro accento,
stende, pur se il sole brilla,
870buio e notte a la pupilla.
E tu da la gran fauce
de l’eccelsa caverna
vaticinante, accordami
che ancor prospera io scerna
875la casa del mio duce,
e lui stesso, dal buio
ch’or lo fascia, con liberi
sguardi brillare in luce.

Strofe III
E allora, un canto unanime
880di femminili gemiti,
che la magion purifichi,
che spiri lieti auspici,
intoneremo. Il bene
vedrai sopra Argo accrescersi
885e su me: dagli amici
lungi staran le pene.
E tu, venuta l’ora,
del padre invoca l’anima;