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Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) II.djvu/180

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LE COEFORE 177


a cui grava sul collo
delle sciagure il plaustro.
Il corso tu misura
a certa mèta. Oh!, chi vedrà lo scalpito
840su questo suolo dell’orma secura?
   Contro le genti infeste
che covo han nella reggia,
Giove, fa’ tu che Oreste
pianti securo il piede:
845ché se lo esalti, duplice
e triplice ne avrai lieta mercede.

Strofe II
E voi, Numi, che negli aditi
della reggia avete stanza,
fra la pace e l’abbondanza,
850Numi, il sangue dei misfatti
che un dí fûr, con novello esito
di giustizia or si riscatti:
strage antica piú non frutti
nella casa nuovi lutti!
855    E tu da la gran fauce
de l’eccelsa caverna
vaticinante, accordami
che ancor prospera io scerna
la casa del mio duce,
860e lui stesso, dal buio
ch’or lo fascia, con liberi
sguardi brillare in luce.

Eschilo, II - 12