Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) II.djvu/28

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CANTO D’INGRESSO


Ventiquattro vecchioni argivi entrano, dodici per parte, dalle due pàrodoi e, movendo a passo ritmico, circondano lentamente, l’ara di Diòniso.



                              corifeo

L’anno decimo volge, dal giorno
che di Priamo il grande avversario,
Menelao, col sovrano Agamènnone,
salda coppia d’Atridi, cui Giove
5die’ fregio di duplice scettro,
di duplice trono, disciolsero
da questa contrada lo stuolo
dei mille navigli,
belligero, vindice, alzando
10dall’alma clangore di guerra
altissimo, come avvoltoi
che, perso il travaglio dei figli
dai nidi vegliati, nel cruccio