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Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) II.djvu/53

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50 ESCHILO

d’ora, v’è alcun d’onor piú degno. Paride
510né la città che il fio pagò con lui,
millantar non potrà che il loro oltraggio
fu maggior della pena. Il fio del ratto
e del furto pagò, perdé la preda,
la patria casa sterminò degli avi
515all’ultima rovina. I Priamidi
le loro colpe hanno pagato a doppio!


CORIFEO

Salute, o araldo degli Achei guerrieri!


ARALDO

Godo! Non chiedo ai Numi oltre piú vivere!


CORIFEO

Ti struggeva desio di questa patria?


ARALDO

520Tanto, che per la gioia or verso lagrime!


CORIFEO

Tocchi eravate del mio dolce morbo?


ARALDO

Di quale morbo? Spiegami, che intenda!