Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) II.djvu/76

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QUARTO CANTO INTORNO ALL’ARA


Strofe I
Perché mai cosí tenace un terror dinanzi all’animo
che ai portenti
volge l’occhio, a volo librasi,
995e una voce cui niun chiese né mercò, canta presagi?
Perché dunque non respingerla,
come vol di sogni torbidi?
Onde avvien ch’entro le menti
la fiducia non s’adagi?
1000Tempo è già, da che le gomene
su la sabbia della spiaggia
s’allacciarono; e dal dí
che contro Ilio andò, l’esercito
delle navi imputridí!


Antistrofe I
1005Con questi occhi, del ritorno sono stato io testimonio:
pure, pure,