Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) I.djvu/113

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44 EURIPIDE

tiresia
Infelice, non sai come vaneggi!
Ora sei folle, e folle eri già prima.
Andiamo, Cadmo, e per costui preghiamo,
sebben sí crudo, e per Tebe, ché il Dio
qualche mal non le avventi. Ora via, seguimi
col tuo bordone d’ellera, e procura
di sostener tu le mie membra, ed io
le tue: sconcio saria cader due vecchi.
Ma pur si vada: ché onorar bisogna
Bacco, figlio di Giove. E mai Pentèo
a pentire non s’abbia! Il mio profetico
spirto non parla, no: parlano i fatti:
ché stolte cose quello stolto dice.
I due vecchi escono.