Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) I.djvu/136

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LE BACCANTI 67

penteo
Per qual cagione a favellarmi giungi?
bifolco
Io le Baccanti venerande vidi,
che nel delirio vinte, saettavano
lungi da questo suol le bianche membra;
e a te, Signore, annunzio, e alla città
che incredibili gesta, e delle fole
piú portentose compiono. — Ma dimmi,
devo tutto narrar liberamente
ciò ch’io lí vidi, o i detti miei velare?
I tuoi súbiti affetti, o re, pavento,
e l’umor tuo troppo regale e acerbo.
penteo
Parla: a niun patto offesa io ti farò:
e quante narrerai piú meraviglie
delle Baccanti, tanto piú la pena
scontar dovrà chi lor tali arti apprese.
bifolco
Una mandra di buoi guidata avevo
poc’anzi al sommo d’una rupe. Il sole
scagliava sulla terra ardenti i raggi.
E tre schiere di femmine vid’io.
Guida è alla prima Autònoe, tua madre