Vai al contenuto

Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu/146

Da Wikisource.

ALCESTI 143



alcesti

E allor, dalla mia mano abbiti i figli.

admeto

Oh caro dono di mano diletta!

alcesti

In vece mia, sii tu madre per essi.

admeto

Forza sarà, quand’io di te son privo.

alcesti

Quando viver dovevo, o figli, parto.

admeto

Che farò di te privo, o me infelice!

alcesti

Chi muor dispare. Avrai medico il tempo.

admeto

Con te laggiú, con te laggiú mi reca!