Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu/199

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admeto

Oh volto, oh membra della donna mia
dilettissima, or v’ho, contro ogni speme,
quando pensavo di mai piú vedervi!

ercole

L’ hai. Non ti colga dei Celesti invidia.

admeto

Del sommo Giove o generoso figlio,
sii tu felice, e te protegga il padre
tuo: mutata hai tu sol la sorte mia! —
Come dal buio l’hai tornata a luce?

ercole

Col Signore dei morti a pugna venni.

admeto

Con Tànato? E il cimento dove fu?

ercole

L’appostai, lo ghermii presso alla tomba.

admeto

E perché muta la mia donna resta?