Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu/227

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224 EURIPIDE


antigone

E dov’è quegli che meco è nato
da un solo grembo, per tristo fato?
O caro, dimmi, Poliníce, ov’è?

pedagogo
Presso alla tomba delle sette figlie
di Níobe, presso al tumulo d’Adrasto.
Lo vedi?

antigone

                  Sí, ma non distinto: vedo
la forma, e il petto suo, che rassomigliano.
Deh, se potessi, come una nuvola
dal pie’ di vento, volar con rapida
aerea traccia,
al mio fratello caro, del profugo
misero, dopo sí lungo transito
di tempo, al seno gittar le braccia!
L’armi sue d’oro abbagliano gli sguardi:
sembran del Sole all’alba i primi dardi.

pedagogo

Esultare potrai: fra queste mura
patteggiato verrà.

antigone

                              Chi è colui,
che sovra un carro guida i corsier’ candidi?