Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu/24

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MEDEA 21


aio

O vecchia ancella, dalla casa addotta
della signora, perché dunque sola
stai su la soglia, e teco stessa gemi?
Come senza di te Medea rimase?

nutrice

Aio dei figli di Giasone antico,
la mala sorte dei signori affligge
i buoni servi, e al cuore lor s’appiglia.
A tal dolore io son giunta, che brama
di qui venir mi vinse, ed alla terra
narrare e al ciel della Signora i mali.

aio

Non desisté la trista, ancor, dai gemiti?

nutrice

Semplice! Appena adesso il mal comincia.

aio

Stolta, se posso ciò della regina
dire, che nulla sa dei nuovi mali!

nutrice

Vecchio, che c’è? Non rifiutarti, parla.