Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu/26

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MEDEA 23



aio

Non dir parola, tu, taci: momento
questo non è che la signora sappia.

nutrice

O figli, udite l’animo del padre
qual’è verso di voi? Morte imprecargli
non voglio, ch’esso è mio signor; ma certo
è chiaro ch’egli è pei suoi cari un tristo.

aio

Chi non è tale, fra i mortali? Impara
che ciascuno ama sé piú che il suo prossimo,
quando vedi che piú non ama il padre,
per le nozze novelle, il proprio sangue.

nutrice

In casa entrate, sarà bene, o figli.
E tu tienili quanto è piú possibile
in disparte, e fa’ sí che non accostino
la madre esacerbata: io già l’ho vista
che li guardava con occhio di furia,
come se accinta a qualche male; e l’ira
non deporrà, bene lo so, se prima
su qualcun non s’abbatta. Oh, sui nemici
possa però piombar, non sugli amici!