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LE FENICIE | 323 |
edipo
Sconvien, col cieco padre errar la figlia.
antigone
Anzi, è bell’opra, se a modestia unita.
edipo
Guidami or tu, ché la tua madre io tocchi.
antigone
Stendi la mano: è qui l’antica salma.
edipo
O madre mia, mia sposa infelicissima!
antigone
Giace infelice, ed ogni mal l’oppresse.
edipo
E dove sono, Poliníce, Etèocle?
antigone
L’uno all’altro vicin distesi giacciono.