Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu/94

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Giunge Giasone, in corsa affannosa.

giasone

Donne che presso a questa casa state,
forse dentro è Medea, che perpetrò
orridi scempi, e volse a fuga il piede?
Conviene che sotterra ella si asconda,
o che dell’ètra per gli abissi il corpo
innalzi a volo; o il fio pagar dei principi
alla reggia dovrà. Confida forse,
quando ella uccise della terra i principi
impunita fuggir da queste mura?
Ma non di lei mi do pensiero, quanto
dei figli miei: ché a lei, chi male n’ebbe,
male darà; ma dei miei figli vengo
la vita a tutelar: ché l’empia strage
della lor madre a vendicar sovr’essi
dei signori i parenti non risolvano.

coro

Fra che mali ti trovi ignori, o misero
Giasone; o tu cosí non parleresti.