Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) III.djvu/178

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ERCOLE 175

Entra Teseo, seguito da guardie armate, e si volge ad Anfitrione.
teseo
Son giunto, o vecchio, qui, con altri giovani
Atenïesi, che schierati attendono
lungo le rive dell’Asòpo, e reco
d’armi soccorso al figlio tuo: ché fama
degli Erettídi alla città pervenne
che lo scettro di Tebe usurpò Lico,
e indisse a voi guerra e sterminio. Ora io,
per ricambiare il beneficio d’Ercole,
che dall’Averno mi salvò, qui venni,
se pure il braccio mio, dei miei compagni,
giovar vi possa. — Ahimè! Pieno d’estinti
vedo il terreno. Troppo tardi giungo?
Compiuto il male è già? Questi fanciulli
chi pose a morte? E di chi sposa è questa
donna ch’io vedo? I pargoli non sogliono
trovarsi in mezzo alle battaglie: è questo
male ch’io trovo qui, novello e strano.
anfitrione
Re che sul colle dell’ulivo9 imperi.....
teseo
Perché m’appelli con tristi proemi?
anfitrione
I Numi ci percossero coi malanni piú fieri.