Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) III.djvu/236

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anche d’ardito cuor, se coscïenza
ha d’un materno, d’un paterno fallo.
Sola una cosa ha pregio, a quanto dicono,
non minor della vita: aver bontà
e giustizia nel cuore. Al punto giusto
scopre il tempo i malvagi, ed uno specchio,
come ad una fanciulla, a loro innanzi
pone. Deh, ch’io non sia del loro numero!

corifea

Deh, come il senno in ogni luogo ha pregio,
e buona fama tra i mortali coglie! —
Torna la nutrice.

nutrice

La tua disgrazia, o mia regina, or ora
di terrore m’empie’ súbito, orrendo;
ma, ben lo vedo, una dappoco fui.
I primi impulsi non son mai per gli uomini
i piú saggi. Non è ciò che t’accade
straordinario e fuor d’ogni proposito.
La furia della Dea su te piombò:
innamorata sei. Che c’è di strano?
In compagnia tu sei di molte: e vuoi
morir per causa dell’amore? Duro
sarebbe amare od all’amore accingersi,
quando morir se ne dovesse. A Cípride
facil non è fare contrasto, quando
impetuosa piomba. Ella soave