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280 | EURIPIDE |
coro
Questa nuova sciagura è, ahimè, compiuta,
né modo esiste di sottrarsi al fato.
teseo
Per odio all’uomo a cui toccò tal sorte,
m’allegrai nell’udirti. Ora, dei Numi
per rispetto, e di lui che da me nacque,
lieto non posso andarmene, e non dolermene.
servo
Dunque? Dobbiamo qui condurre il misero?
O che fare dobbiam, per compiacerti?
Pensa; ma udir se un mio consiglio brami,
non esser duro contro il figlio misero.
teseo
Conducetelo qui, ch’io dentro gli occhi
guardi colui che non macchiò, diceva,
il letto mio: con le parole voglio
convincerlo, e col mal dai Numi inflittogli.
coro
Tu governi lo spirito indomito
dei Numi e degli uomini, o Cípride.