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286 | EURIPIDE |
antenati macchiati di sangue!
Degli avoli antichi la pena
risorge, né indugia.
Ma perché su me piomba, se immune
sono io d’ogni colpa?
Ahimè, che dirò?
Come libera far la mia vita
da questo crudele tormento?
Tristo me! Mi sopisse dell’Ade
la notte fatale, e la tènebra!
artemide
In quali guai travolto fosti, o misero!
La generosa indole tua ti perse.
ippolito
O di fragranza aura divina! Bene
ti sento, anche fra i mali, e le mie membra
n’hanno sollievo. È qui la Diva Artèmide.
artemide
È qui la Dea che piú t’è cara, o misero.
ippolito
A che ridotto son, vedi, o Signora!