Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) III.djvu/290

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IPPOLITO 287


artemide

Vedo; ma versar pianto non m’è lecito.

ippolito

Spento è il tuo cacciatore, il tuo ministro.

artemide

Lo so: diletto al cuor mio tu soccombi.

ippolito

Lo scudiero, il custode pio degl’idoli.

artemide

Cípride macchinò tutto, la perfida.

ippolito

Ahimè! Qual Dea m’uccise, ora ben vedo.

artemide

Perché tu casto, onore a lei negavi.