Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) IV.djvu/16

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GLI ERACLIDI 13

e la protegge: ché novelle vergini
farle avanzare tra la folla, e stare
presso all’altar, ne abbiamo scorno. Ed Illo
e i suoi fratelli nell’età provetti,
vanno cercando in quale terra asilo
trovar potremo, se di qui ci scacciano
a forza.
Guarda sgomento un punto lontano, e raccoglie intorno a sé i fanciulli.

            O figli, o figli, qui, stringetevi
al mio mantello: ché a noi presso vedo
l’araldo d’Euristèo giungere, quello
che ci manda fuggiaschi e ci perseguita
di terra in terra. O maledetto! Morte
coglier te possa e quei che t’inviò,
ché tanti e tanti mali anche al lor nobile
padre annunciasti con la stessa bocca.
Giunge Copreo.

copreo

Un rifugio sicuro in questo luogo
pensi d’aver trovato, e un’alleata
nella città? T’inganni. Uomo non c’è
che preferisca la tua forza imbelle
a quella d’Euristèo. Smuoviti! A che
relutti? Alzarti devi tu, seguirmi
ad Argo, ove morrai sotto le pietre.

iolao

Non già: mi schermirà l’ara del Nume,
e la libera terra ove siam giunti.