Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) IV.djvu/224

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IFIGENIA IN TAURIDE 221


pilade

Certo: di sangue il suo fastigio è fulvo.

oreste

Ve’ sotto il fregio umani resti appesi.

pilade

Sono trofei di stranieri uccisi.

oreste

L’occhio attorno girar convien, guardarsi. —
A quale insidia m’hai di nuovo tratto
coi tuoi responsi, o Febo, allor che uccisa
mia madre, a vendicar mio padre, erravo
esule dalla patria, e dall’Erinni,
a vicenda incalzanti, ero sospinto
fuggiasco, e stanco delle corse lunghe!
A te venuto, il termine ti chiesi
come potrei della follia trovare
che mi spingeva a fuga, e delle pene,
onde afflitto io movea per tutta l’Ellade.
Tu mi dicesti di venire a questa
terra dei Tauri, ov’ha gli altari Artèmide,
la tua sorella, e di rapir la statua
della Dea, che, caduta è, come narrano,
dal firmamento in questo tempio. E avutala,
per opera del caso, o per astuzia,