Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) IV.djvu/254

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IFIGENIA IN TAURIDE 251


ifigenia

O lei meschina, e il padre che l’uccise!

oreste

Per una trista donna orrida morte!

ifigenia

Del morto duce il figlio abita in Argo?

oreste

In nessun luogo e in tutti vive il misero.

ifigenia

Sogni mendaci, addio! Nulla eravate.

oreste

Neppur gli Dei che detti sono saggi
mentiscon meno dei volanti sogni.
Grande sconvolgimento è nelle cose
celesti e nelle umane. Un solo punto
l’affligge: ch’ei stolto non era, quando
prestò fede ai profeti; e si perdé:
ché per quanti hanno senno, egli è perduto.