Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/109

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che orrendo, fu lo scempio
dei figli; e giusto esempio
espiare lo sposo anch’esso fu.

oreste

Antistrofe I

Niun la giustizia pur vede, o Apòlline,
dei tuoi responsi: ben manifesti
sono i cordogli che infliggi: all’Ellade
di sangue un’orrida legge ponesti.
A quale or posso città rivolgermi?
Mia madre uccisi: qual uomo pio
leverà gli occhi sul volto mio?

elettra

Ahimè, ahimè, a quale danza, a quale
imenèo potrò volgermi? Qual vorrà sposo accogliermi
nel letto nuzïale?

coro

Di nuovo, ecco, il tuo spirito
muta: col vento va.
Pia ti dimostri adesso;
ma pia non fosti; il tuo fratel perplesso
era; e la tua parola indotto l’ha.

oreste

Strofe II

Vedesti come al peplo mio la misera
s’afferrò, mentre l’uccidevo, come