Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/160

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ORESTE 157

Or, ciò che vuoi, se tu lo vuoi, farò.
Ma tu nel letto il corpo adagia, e troppo
non esser preda ai terrori, ai fantasmi
che dal giaciglio sobbalzar ti fanno.
Disteso resta nelle coltri: quando
tu malato non sia, ma pur lo immagini
sono compagni tuoi dolore e ambascia.
Rientra nella reggia. Oreste si sdraia di nuovo nel suo giaciglio.