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Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VI.djvu/105

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coro

Strofe

Col male il male si pèrmuta: spirano
contrarî venti su questa progenie.
Allora cadde nel bagno il mio principe,
e i marmorei vestigi e i penetrali
della reggia echeggiarono, quando il sire gridò:
«O donna infame, giungo dopo dieci novali
alla mia casa, e quivi per mano tua morrò!»

Antistrofe

Ora, colpisce Giustizia la femmina
che ruppe fede al suo letto, che al misero
sposo, che in patria, che ai muri ciclopici
erti al ciel, dopo lunga ora pervenne,
con un’arma affilata, di sua mano die’ morte.
Tu scellerata, in pugno brandisti la bipenne!
Checché patito avessi, era pur tuo consorte!

Epodo

Al par di lionessa, che pasce fra montani
folti querceti, essa lo fece a brani.