effondendo libami, e udii che a Nauplia,
dopo lunghi anni, con la sposa giunto
egli era, salvo: a lui siatemi guida:
stando alla destra sua vo’ salutarlo:
ché da tanto nol vedo, e amico m’era.
menelao
Salve, o di Giove al talamo partecipe.
tindaro
O Menelao, salve anche a te, mio genero.
Si accorge di Oreste.
Ahi! Che mal non conoscere il futuro!
Questo dragone matricida sta
alla reggia dinanzi, e vibra i folgori,
questo abominio mio, dagli occhi infetti.
E tu parli a quest’empio, o Menelao?
menelao
Che far? Figlio è d’un padre a me diletto.
tindaro
Esso, un tal figlio, da tal padre nacque?
menelao
Certo: e, misero ancor, riguardo merita.