Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VI.djvu/210

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ELENA 207

voce, e di tese pelli i cavi timpani
la prima volta allor prendea, bellissima
fra gl’immortali, Cípride.
Del grave flauto il suono
Demètra accolse di sua mano: l’animo
il cupo le molcea fervido suono.

Antistrofe II

Ma fiammeggiar la voce sua nel talamo
tuo non facesti, o figlia,
non fosti pia, le sacre cerimonie
non celebrasti; e sopra te di Dèmetra
s’abbatté grave il cruccio.
Eppur, grande potere hanno le nèbridi
di color’ varii fulgide,
ed attorno alle fèrule
sacre, le frondi redimite d’ellera,
e l’ètere che in rapide
spire s’agita al bàttito dei timpani,
e la chioma squassata a onor di Bromio,
e le notturne ferie,
fulgendo al rito santo
alta la luna. E tu, di ciò dimentica,
pensavi sol di tua bellezza al vanto.