Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VI.djvu/63

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conforme agli atti suoi. Quanto alle tue
parole, sopportarle è per me facile:
ché voce hai da parlar, ma un’ombra sei,
un invalido sei, ciancia e null’altro.
Parte.

peleo

Vien sotto il braccio mio. séguimi, o figlio;
e tu meschina: da selvaggio turbine
còlta, or sei giunta ad un tranquillo ormeggio.

andromaca

I Numi, o vecchio, a te fortuna accordino
ed ai tuoi cari: ché salvezza a me
recasti, e al figlio mio. Vedi, però,
che i servi di costui, tesa un’insidia
in qualche strada solitaria, a forza
non m’abbiano a rapir, vedendo te
vecchio, me senza forza, e questo pargolo
che ancor balbetta: vedi che non debbano,
sfuggita or ora, nuovamente prendermi.

peleo

La vuoi finir con questi lagni vili,
da femminetta? E chi vi toccherà?
Ne dovrebbe versare amare lagrime.