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Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) I.djvu/151

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124 SOFOCLE 95-113

neottolemo
I discorsi che a udirli mi addolorano
porre ad effetto, o figlio di Laerte,
odioso è per me. Nato io non sono
a compier nulla con male arti; né
100io, né chi mi die’ vita, a ciò che dicono.
né con la frode a trascinar quell’uomo,
ma con la forza io sono pronto. Vincerne
non potrà di leggeri: in tanti siamo!
Teco alleato io fui mandato. Aborro
105esser chiamato traditore. E meglio
fallir lo scopo onestamente, io principe,
bramo, che conseguir turpe vittoria.
ulisse
O figlio di buon padre, anch’io da giovane
pigra la lingua avevo, e pronto il braccio.
110unto alla prova, vedo che la lingua
tutto regge fra gli uomini, e non l’opera.
neottolemo
E dopo, oltre il mentir, che cosa m’ordini?
ulisse
Devi con frode Filottete prendere.
neottolemo
Perché con frode, e non persuadendolo?