Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) I.djvu/186

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TERZO CANTO INTORNO ALL’ARA



coro
Strofe I.
Non vidi mai, ma certo udii discorrere
dell’uom che s’appressò di Giove al talamo7,
come, legato d’una ruota al cerchio,
l’onnipossente figlio di Giove l’avventò.
Ma nessun altro vidi, né intesi mai degli uomini
che sorte avesse di costui piú barbara,
che senza violenza e senza fraude
visse, ugual fra gli uguali; ed a sí misero
destino rovinò.
E meraviglio come, solo cosí, dei vortici
udendo sempre in giro
l’alto frastuon, resistere
potesse a tal martiro.

Antistrofe I.
Dove era a sé solo vicino, e muovere
non potea passo, e niuno era a lui prossimo,
fosse pur gramo, che al cruento gemito