Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) I.djvu/238

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1495-1525 FILOTTETE 211

1495tanti travagli, glorïosa vita.
E con quest’uom d’Ilio alla rocca giunto,
prima dovrai, del tetro morbo libero,
e giudicato il primo dell’esercito,
col tuo valore, Paride, che causa
1500fu di queste sciagure, uccidere
con le mie frecce; e Troia espugnerai.
E, conseguito il premio dell’esercito,
alla terra dell’Eta, al padre tuo,
le spoglie manderai che alla tua casa
1505vengano appese; e quelle che tu avrai
tolte al nemico, presso alla mia pira
recale per ricordo. Ed anche te,
figlio d’Achille, esorto: ché costui
senza di te, né tu senza costui
1510espugnerete mai di Troia i campi.
Ma, pari a due leoni, egli di te
abbia custodia, e tu di lui. Lo stesso
Asclepio a Troia io manderò, che libero
del tuo morbo ti renda. Il fato vuole
1515che pei miei dardi una seconda volta12
cada la rocca d’Ilio. E a ciò badate,
quando l’espugnerete: a non offendere
il rispetto dei Numi: il padre Giove
pospone a questa ogni altra cosa. E infatti,
1520muore forse con gli uomini pietà?
Vivono, muoion quelli; e pietà resta.
filottete
O tu che la voce bramata
mi volgi, che dopo si lunga
stagione m’appari, ai tuoi detti
1525restio non sarò.